La Valle Camonica con la vicina Val Trompia, n dal XVI sec., è stato il centro più importante per la lavorazione del ferro nei terrori alpini lombardi, grazie all’esistenza di acqua, e quindi di energia, e di miniere di ferrite. Oggi il centro medievale di Bienno, detto anche “Antico Borgo dei Magli”, rappresenta una preziosa testimonianza dell’antica lavorazione del ferro. Bienno è ricco di edifici che ospitavano fiorenti fucine ed è caratterizzato dal percorso del Vaso Re, il canale artificiale che un tempo forniva l’acqua a tutte le fucine del paese.
La fucina è un locale alto ed annerito dal fumo, con pavimentazione in terra battuta, posto in una grande costruzione quadrangolare al cui esterno si trova una grossa ruota messa in movimento dall’acqua del fiume. La ruota è collegata attraverso un albero al grande maglio interno: l’imponente maglio non è altro che un grosso martello composto da testa e manico, del peso di circa due tonnellate, che, una volta azionato, batte su un’incudine nel terreno, sopra materiale isolante (segatura e stracci).
Accanto al maglio si trova il forno per riscaldare il ferro, con un soffio costante di aria per ravvivare il fuoco. Oggi, a testimoniare queste attività, produttive dei manufatti tipici della cultura contadina (pale, secchi, badili...) restano quattro fucine ancora attive ed una fucina-museo.
Tuttavia le abilità tecniche ed artigiane cresciute nei secoli, confluiscono oggi nell’industria delle forge del distretto di Cividate Camuno, Breno e della Valgrigna: si tratta di realtà industriali fortemente internazionalizzate, e tecnologicamente molto avanzate, che lavorano grandi masse di acciaio trasformandole in manufatti per l’industria energetica e meccanica di tutto il mondo. Queste fabbriche “del gigantesco” si nutrono inoltre di officine di trasformazione e finitura che rappresentano un indotto importante per sostenere una professionalità meccanica di alto livello, ampiamente diffusa sul territorio camuno e che ne rappresenta un’eccellenza.